mercoledì 11 luglio 2012

Marcia Nera a Madrid. La protesta dei minatori, scontri tra manifestanti e polizia.


Madrid, Spagna - Era il 22 giugno scorso quando 200 minatori provenienti dalle comunità delle Asturie, Aragona, Castiglia e Leòn si misero in marcia a piedi, verso Madrid, dando vita alla cosiddetta "Marcia nera", per protestare contro i tagli al settore carbonifero, uno dei più vivi delle singole comunità, annunciati dal Presidente del Consiglio spagnolo.

Si tratterebbe di tagli pesanti, drastici, quelli di Mariano Rajoy, per rientrare nei parametri dettati dall'Unione Europea, con una riduzione da 300 a 111 milioni di Euro per l'industria carbonifera, seguita dalla chiusura di miniere e quasi 30 mila posti di lavoro in meno.
Numeri che hanno certamente messo in allarme le migliaia di persone implicate nel settore, uno dei più produttivi e trainanti delle regioni spagnole in questione. 

Dopo la manifestazione del 30 maggio scorso, circa 
200 minatori hanno deciso di iniziare una più intensa attività di protesta, proprio con la Marcia nera, terminata ieri con l'arrivo a Madrid, per un percorso totale di 400 chilometri a piedi. A sostenere e accompagnare i minatori, oltre ai sindacati si è aggiunto un numero consistente di attivisti del Movimento 15-M e semplici cittadini, solidali con le cause dei lavoratori.
Ma il culmine dell'azione non troppo simbolica dei minatori si è  avuta in tarda mattinata, proprio nella capitale, dove il corteo ha sfilato per le strade più importanti della città, giungendo alle porte del 
Ministero dello Sviluppo Economico.
Diversi gli slogan intonati e gli striscioni presenti alla manifestazione, tra quelli che gridavano contro i tagli previsti da Rajoy e quelli che ringraziavano il sostegno ricevuto da migliaia di cittadini spagnoli, accorsi da tutta la nazione per incoraggiare i minatori.
Massiccia la presenza della 
polizia in tenuta anti-sommossa, una misura di sicurezza presa in anticipo, quasi a voler intuire un triste epilogo. E in effetti non sono mancate le cariche da parte delle forze dell'ordine e violenti tafferugli con i manifestanti, per un bilancio finale di 76 feriti lievi (di cui 33 poliziotti) e 7 manifestanti in stato d'arresto
E dopo lo scioglimento del corteo, con la partenza in pullman dei minatori, la calma è tornata in strada.

Ma la protesta non è finita, perchè i sindacati dei minatori hanno annunciato una manifestazione prevista per la settimana del 
21 luglio, la cui organizzazione verrà decisa proprio in queste ore.

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