sabato 9 giugno 2012

Attentato Brindisi, Il colpevole dichiara: "L'ho fatto per disperazione".

Brindisi, Puglia - A circa un mese dall'attentato presso la scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, le indagini avrebbero portato alla scoperta del colpevole. Sarebbe Giovanni Vantaggiato, un sessantottenne di Copertino, proprietario di un magazzino di carburante, l'uomo che avrebbe fatto esplodere l'ordigno di fronte all'istituto professionale lo scorso 19 maggio.

In seguito al fermo dello scorso sei giugno, durante la mattinata, dopo tre ore di interrogatorio nel carcere di Lecce, Vantaggiato, in lacrime, ha confermato di essere l'autore dell'attentato, di aver costruito l'ordigno da solo, aiutandosi con un'enciclopedia, e di avere inoltre effettuato una prima prova in una stradina di campagna. Nessun complice lo avrebbe aiutato. La motivazione che lo avrebbe spinto a compiere un gesto così estremo, sarebbe stata la morsa della crisi, che nel giro di poco tempo avrebbe fatto diminuire notevolmente il fatturato della sua azienda, con tanto di cinque licenziamenti dei suoi sei dipendenti, e due pesanti truffe da parte di un cliente e di un fornitore salentini, per un valore di 400 mila euro persi per sempre. 

Un atto dimostrativo, forse liberatorio o intimidatorio, quello di Giovanni Vantaggiato, sul quale ricade ora l'accusa di strage aggravata da finalità terroristiche.
L'uomo avrebbe posizionato l'ordigno presso la scuola semplicemente per comodità logistiche: un luogo poco frequentato e vicino all'autostrada, che gli avrebbe permesso di tornare facilmente a casa, presso Copertino. Quindi, stando alle confessioni di Vantaggiato, non ci sarebbe stata nessuna intenzione di provocare vittime. Di fatto, oggi l'uomo avrebbe detto di essere dispiaciuto per l'accaduto e di voler scrivere una lettera ai genitori di Melissa, la ragazza rimasta uccisa dall'esplosione.

Nonostante il caso appaia risolto, gli inquirenti sarebbero decisi nel proseguire le indagini, dato che alcuni punti della faccenda sarebbero ancora oscuri e certe affermazioni dell'imprenditore contraddittorie.
E se pian piano si attenua il timore nei confronti di una macchina pericolosa chiamata Mafia, aumenta la paura per una crisi che provoca smarrimento e disperazione.

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