domenica 20 maggio 2012

Attentato Brindisi. Ipotesi a confronto circa i colpevoli: Esclusa la matrice mafiosa, si pensa ad un gesto individuale.

Brindisi, Italia - Dopo l'attentato di ieri presso la scuola "Morvillo-Falcone" di Brindisi, in cui ha perso la vita una ragazza di sedici anni, Melissa Bassi, e altre cinque ragazze sono rimaste ferite, diverse ipotesi hanno guadagnato terreno per cercare di dare un nome ai colpevoli e ai mandanti di tale atto. 

Se all'inizio si era pensato ad un tentativo di strage non del tutto riuscito da parte della Sacra Corona Unita, una sorta di vendetta probabilmente dovuta ai 16 arresti del 9 maggio scorso, a Mesagne, contro la criminalità organizzata, successivamente gli inquirenti hanno escluso questa pista, ma non la matrice, ritenendo che si sia trattato comunque di un evento di stampo mafioso. Alcuni indizi, come la scuola intitolata a Falcone e la dinamica dell'attentato, hanno consolidato certe supposizioni, anche se forse "si sarebbe trattato solo di coincidenze", ha spiegato il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta. La notizia, comunque, ha fatto crescere lo sconforto negli italiani:  tutto ad un tratto le immagini delle stragi del '92 e '93 sono tornate nitide e hanno fatto pensare all'inizio di un'altra stagione buia e critica per la civiltà e per la Repubblica Italiana.

Il Procuratore Nazionale antimafia Piero Grasso non ha escluso nesuna ipotesi, rafforzando l'idea di "terrorismo puro" nell'accezione di atto indiscriminato nei confronti di innocenti, mentre Cataldo Motta ha escluso sia la pista del Terrorismo internazionale, sia quella mafiosa, sostenuto anche dalle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Mesagne, che ha parlato di "un atto che andrebbe contro i consensi delle criminalità organizzate locali". Di certo, quella di colpire una scuola, è stata un'azione inconsueta, anche se le parole del magistrato Antonino Caponnetto, pronunciate nel 1994, ieri hanno trovato ancora più senso, creando un nesso tra le motivazioni e l'attentato stesso: "La mafia teme più la scuola che la giustizia. L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa".

"Troveremo i colpevoli", ha affermato con determinazione il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che ieri, dopo aver appreso la notizia dell'attentato, si è recato a Brindisi, presso la prefettura, per seguire da vicino gli sviluppi delle indagini, rafforzate da 200 uomini delle Forze dell'ordine, tra Polizia e Carabinieri, giunti sul posto e pronti ad una collaborazione che, si spera, apporti un contributo efficace. Anche il ministro non si è espresso in maniera precisa circa i mandanti della strage, anche se, per il momento, ha voluto escludere l'idea di un "coinvolgimento di schegge deviate dello Stato".

Ma già dalle prime ore di questa mattina, il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, durante il corso di una conferenza stampa ha pensato di tralasciare l'idea di una pista mafiosa e a restringere il campo delle ipotesi, affermando che si sia trattato di un "gesto isolato, ma che non avrebbe escluso l'intervento di altre persone".
Intanto, grazie ai video registrati dalle telecamere di sicurezza piazzate nei pressi di Via Galanti, la zona teatro del tragico evento, gli inquirenti sono riusciti ad avere un identikit dell'uomo che avrebbe posizionato l'ordigno, costituito da due, forse tre bombole del gas. Dalle caratteristiche somatiche sembra che l'uomo in questione non sia giovane, nè tantomeno straniero.
Dinapoli, al termine della conferenza stampa convocata alle 11 di questa mattina, ha rilasciato informazioni riguardanti la bomba, affermando che "l'ordigno è stato azionato a distanza, tramite un telecomando", permettendo così di assistere alla scena e di scegliere il momento più adatto per colpire i presenti sul luogo.
Nonostante i particolari non siano ancora chiari e non ci siano notizie che permettano di imboccare una pista sicura che porti alle motivazioni e ai mandanti della strage, gli indizi emersi forse permetteranno agli investigatori di ottenere maggior informazioni, forse più delineate. 

Intanto ieri, da nord a sud, l'Italia, attraverso fiaccolate, ha manifestato solidarietà e cordoglio nei confronti di Melissa Bassi e dei coinvolti nella vicenda. 
E mentre Veronica Capodieci, una delle ragazze rimaste ferite, è cosciente ma in condizioni critiche, migliora lo stato di salute delle altre quattro ragazze.




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