sabato 19 maggio 2012

19 maggio. Attentato presso una scuola di Brindisi: alcuni interrogativi.


Che soddisfazione si prova in ciò che è stato commesso? Credono che un'intera nazione non sia unita di fronte a certi fatti? 

E' stata provocata la morte di una giovane ragazza che, evidentemente, essendo un simbolo dell'istruzione, della cultura, avrebbe costituito, come migliaia, milioni di altre persone, una minaccia. E dunque, ora, credono che un'intera popolazione si chiuda nel timore, tenendo a casa i propri figli per paura che siano le prossime vittime di un attentato?

Colpire una scuola, per quanto si proceda per simboli, diventa un'azione più che mai vigliacca, un palese segno di degrado, altro che forza e furbizia. Che poi, quale forza? Quella dell'agire di nascosto? 

Non è che si ha una visione distorta delle cose? Non è che si è alla ricerca di un potere vano ed irraggiungibile? E a che pro? Per la gloria? Quale gloria?

Qualcuno dovrebbe porsi questi interrogativi.

Intanto l'Italia si mobilita questo pomeriggio con fiaccolate di solidarietà e memoria nei confronti della ragazza vittima dell'attentato. Tutti uniti contro carnefici dai volti ignoti.

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